Generalmente, quando si parla delle bulbose si pensa immediatamente a quelle che fioriscono in primavera (giacinto, narciso, tulipano, scilla, ecc.), perché sono le più note e le più diffuse. Tra luglio e settembre possiamo darci da fare per quelle autunnali, mentre per le estive iniziamo a pensarci prima, così sappiamo cosa dobbiamo comprare!
In realtà le bulbose fioriscono per gran parte dell’anno, sia in giardino, sia in casa, e quelle a fioritura estiva sono anzi molto più numerose di quelle primaverili.
Attenzione a non fare confusione: le bulbose primaverili fioriscono in primavera e si piantano in autunno; in primavera si piantano le bulbose a fioritura estiva, mentre in estate quelle a fioritura autunnale.
Altro punto da chiarire: il termine di bulbo viene attribuito (anche se in modo erroneo dal punto di vista botanico) non solo ai ‘bulbi’ veri e propri, cioè quelli che, come la cipolla dell’orto, sono costituiti da squame più o meno carnose riunite attorno a un asse centrale da cui si formano una o più gemme, ma anche a tutte le piante che presentano un organo sotterraneo ingrossato capace di moltiplicazione vegetativa, quali: i ‘bulbo-tuberi’ o ‘bulbilli’, che non hanno squame e, in sostanza, sono rizomi ingrossati (crocus, gladiolo, montbrezia); i ‘rizomi’, che sono fusti sotterranei allungati e carnosi (iris, mughetto, oxalis); i ‘tuberi’ (anemone, begonia) e le ‘radici tuberizzate’ (dalia, ranuncolo).
Consigli per l’acquisto delle bulbose
Al momento dell’acquisto, tastate i bulbi per valutarne la qualità: devono essere sodi, puliti e sani. Se sono molli e secchi significa che hanno perso parte delle loro sostanze di riserva e di conseguenza si svilupperanno in modo stentato e con fiori meno belli.
Se ordinate i bulbi per corrispondenza, o se comunque non potete valutarne personalmente la qualità, è bene che vi rivolgiate a una ditta di provata serietà e che non tardiate a fare l’ordinazione per essere certi di trovare le varietà che avete scelto. Nei cataloghi delle ditte specializzate si trovano specie più rare e più originali di quelle normalmente reperibili nei comuni negozi di giardinaggio: però, se le specie che volete procurarvi sono di tipo comune, è inutile correre il rischio dell’acquisto per corrispondenza.
Se, una volta acquistati, non potete piantare immediatamente i bulbi, vi consigliamo di conservarli in un ambiente fresco e al riparo dal gelo. Lasciateli nella confezione in cui si trovano (solitamente un sacchetto contenente torba), oppure sistemateli in una cassetta e ricopriteli con della torba secca. Procuratevi, anzi, una bella scorta di torba: vi sarà utile al momento della loro messa a dimora per rendere più soffice il terreno.
Le specie da coltivare
Le bulbose estive, presentando altezze, colori, forme differenti, si possono utilizzare in molti modi: nelle aiuole, in gruppi, in macchie fonte, in macchie sparse in mezzo al prato, nelle fioriere, nei vasi, nelle bordure, nel giardino roccioso, ecc. La maggior parte di questi fiori sboccia sia in pieno sole sia in posizioni parzialmente ombreggiate; in posti molto caldi e poco ventilati è preferibile piantarli a est o a ovest per proteggerli dal sole cocente di mezzogiorno: questo piccolo accorgimento permette di prolungare il periodo della loro fioritura. Alcune specie poi, pur fiorendo bene anche all’ombra, raggiungono il massimo del loro splendore se esposte in piena luce, ma è solo imparando a conoscerle una per una che si riesce ad assegnare loro la giusta collocazione in giardino, perché talvolta anche due specie del medesimo genere possono avere esigenze diverse.
Acidanthera. L’unica specie adatta ai nostri climi è l’Acidanthera bicolor. I fiori, a forma di stella, bianchi e profumati, appaiono da luglio a settembre e sono portati da fusti di 35-60 cm di altezza secondo le varietà. I bulbo-tuberi si piantano in primavera, a 1012 cm di profondità, nelle bordure o in macchie in mezzo al prato: dove l’inverno è mite si possono lasciare nel terreno per più anni, mentre altrove è consigliabile estirparli dopo la fioritura e conservarli in un locale asciutto e non troppo freddo (non meno di 15 °C), fino alla primavera successiva.
Agapanto. Le varietà più diffuse sono quelle di Agapanthus africanus e Agapanthus umbellatus, di cui esistono numerosi ibridi. Questa magnifica pianta raggiunge i 70 cm di altezza e forma delle ombrelle dai fiori azzurro intenso. Originario della Provincia del Capo, in Sudafrica, cresce bene nelle zone a clima mite, ma si coltiva facilmente anche dove l’inverno è più freddo, avendo cura di proteggere dal gelo i bulbi lasciati nel terreno coprendoli con uno strato di foglie o di torba. Distanza di piantagione: 45 cm. I bulbi sono piuttosto costosi.
Canna da fiori. Si compra sotto forma di rizomi carnosi e secchi, che vanno messi immediatamente a vegetare in cassette riempite di torba o sabbia leggermente umida a 16-18 °C, l’umidità non deve, però, essere eccessiva, altrimenti i rizomi marciscono. Se da un medesimo rizoma dovessero spuntare più germogli, dividete il rizoma per ottenerne più piante. I rizomi si piantano all’aperto, da aprile a giugno, nelle aiuole dei fiori annuali. In Italia settentrionale i rizomi vanno estirpati in autunno dopo la fioritura e conservati al riparo dal freddo (temperatura non inferiore ai 10 °C). Distanza di piantagione 30-50 cm. E una pianta piuttosto costosa.
Crocosmia. E una pianta molto simile alla montbretia, ma le varie specie sono in genere meno rustiche di quest’ultima. Nelle zone fredde è consigliabile estirpare i bulbo-tuberi in ottobre e conservarli in sabbia o torba leggermente umide (se l’ambiente è troppo umido i bulbo-tuberi rischiano di marcire, se troppo secco possono morire); in climi più miti si possono lasciare indisturbati nel terreno, eventualmente proteggendoli durante l’inverno. E una pianta che ricorda anche il gladiolo e richiede le stesse cure riservate a quest’ultimo. Si pianta all’inizio di primavera, tra i fiori perenni o nell’angolo di quelli da recidere, in terreno leggero e sabbioso. Distanza tra le piante: 15 cm circa.
Giacinto estivo. Detto anche giacinto del Capo (Galtonia candicans), è un grande giacinto dal fusto fiorifero alto un metro e più con un bel grappolo di piccoli fiori campanu-lati, bianchi, delicatamente profumati, che sbocciano da luglio a settembre. Si coltiva nelle aiuole, nell’angolo dei fiori da taglio, in gruppi in mezzo al prato. I bulbi si piantano in marzo-aprile, a 10-15 cm di profondità in terreno leggero, sano e fertile, in posizione soleggiata. Si possono lasciare nel terreno anche durante l’inverno, ma in Italia settentrionale bisogna proteggerli dal freddo con paglia, torba o foglie secche.
Giglio. Simbolo della purezza, il giglio è un fiore facile da coltivare, meraviglioso e profumato. Esiste in numerose specie, varietà e ibridi che fioriscono da giugno a settembre. Il giglio ama il sole o le posizioni parzialmente ombreggiate. Cresce bene in terreni leggeri, acidi, tranne il giglio martagone (Lilium martagon a fiori rosa-porpora) e il Lilium henryi (fiore arancio), che sopportano anche i terreni calcarei. Il giglio non sopporta i ristagni di acqua nel terreno. E adatto per decorare bordi misti, aiuole, per produrre fiori da recidere e anche per la coltivazione in vaso. Le varietà di piccola taglia sono indicate per il giardino roccioso. I bulbi si piantano in ottobre o in marzo, a 10-15 cm di profondità, e si possono lasciare indisturbati a dimora per parecchi anni avendo cura di proteggerli dalle forti gelate.
Giglio rampicante. La Gloriosa rotschildiana è una pianta rampicante il cui fiore, rosso-arancio con margini gialli, somiglia a quello di certi gigli dai petali sottili e ricurvi. Le foglie sono lanceolate e quelle superiori terminano con un viticcio che permette alla pianta di attaccarsi ai sostegni. Può raggiungere altezze di oltre 2 m e fiorisce da giugno ad agosto. Originario dell’Africa tropicale, il giglio rampicante ama soprattutto il sole e il caldo, fattori importantissimi al suo sviluppo. All’aperto si pianta in giugno, o anche prima nelle regioni meridionali, interrando i tuberi in terra ricca di humus. Si può anche coltivare in vaso, piantando i tuberi (1 o 3 per vaso a seconda del diametro) in febbraio-marzo. Dopo la fioritura, quando le foglie sono ingiallite, si tolgono i tuberi dal terreno, si fanno asciugare e si conservano in segatura.
I gladioli si differenziano in molte specie e varietà.
Ci sono quelli a torba secca, in un locale fresco e asciutto, fino alla piantagione successiva. I fusti sono delicati e necessitano di sostegni.
Gladiolo. Questi grandi fiori sono particolarmente apprezzati perché, tagliati e messi in vaso, durano molto. Per decorare il giardino, si coltivano nei bordi misti e tra i fiori annuali estivi. Ne esistono molte specie e varietà, tra cui alcune di piccola taglia.
I bulbo-tuberi si piantano dalla metà di marzo in poi, in terreni ben drenati e ben esposti al sole, a 10-15 cm di profondità. Piantandoli piuttosto vicini tra loro, le piante crescono fitte e in questo modo resistono meglio all’azione del vento proteggendosi l’una con l’altra: è sempre utile, comunque, sostenerle con un tutore. I bulbo-tuberi si tolgono dal terreno prima dell’inverno e si conservano in un locale asciutto e ben aerato.
Hippeastrum. E spesso erroneamente chiamato amarillide, pianta alla quale è assai simile. Si coltiva soprattutto in vaso, in serra o in casa, ma si può piantare anche in piena terra: in autunno nelle zone a clima mite, in primavera avanzata in quelle a clima freddo. Il fiore, grande e maestoso, compare in estate. Piantate l’Hippeastrum isolato o a gruppi di 2-3 piante: il prezzo elevato dei bulbi frenerà comunque i vostri acquisti. La scelta delle varietà è abbastanza ampia: ricordatevi di dire al fornitore che volete varietà adatte alla coltivazione all’aria aperta. Dopo la fioritura, i bulbi vanno tolti dal terreno.
Hymenocallis festalis. I fiori somigliano a quelli dei narcisi bianchi e sono riuniti all’estremità del fusto fiorifero, che misura 40 cm circa di altezza. Le foglie sono lineari.
I bulbi si piantano all’aperto alla fine di maggio, in terreni ben drenati, eventualmente alleggeriti con torba o terriccio di foglie. L’Hymenocallis richiede una posizione soleggiata e al riparo dai venti: si può piantare, per esempio, vicino ai muri della casa, sia in vaso sia in piena terra; sappiate anche che i fiori, tagliati e messi in vaso, durano a lungo. Durante l’inverno i bulbi possono restare nel terreno, proteggendoli, nelle zone a inverno rigido, con torba, sabbia o cenere.
Montbretia. E una pianta interessante per la decorazione del giardino, economica e rustica. Assomiglia a un piccolo gladiolo, dai fiori rosso-arancio, arancio o giallo, distribuiti lungo il fusto fiorifero, che può raggiungere 60-80 cm di altezza. La montbretia, che fiorisce per tutta l’estate, si utilizza nelle aiuole di fiori estivi, nei bordi misti e nell’angolo destinato ai fiori da taglio. I bulbi si piantano a 5-8 cm di profondità al sole o in mezz’ombra, in qualsiasi terreno da giardino, all’inizio della primavera. Nelle zone fredde è consigliabile estirpare i bulbi nel mese di ottobre; se invece il clima è mite, possono restare nel terreno: le foglie secche vanno tagliate dopo l’inverno.
Nerine. E una bulbosa dal portamento elegante, di cui esistono varietà nei diversi toni del rosa. Non molto diffusa, la si può trovare presso ditte specializzate. Piantate i bulbi nell’angolo dei fiori da taglio o anche nei vasi di terrazze e balconi. La nerine è una pianta piuttosto rustica e i bulbi possono trascorrere l’inverno in piena terra: basta proteggerli con uno strato di paglia e di torba. Il bulbo è piuttosto costoso.
Ornithogalum thyrsoides. Questo ornitogalo fiorisce in luglio-agosto; i fiori bianchi, a forma di coppa, sono riuniti in spighe all’apice di fusti fioriferi alti 50-70 cm. Si utilizza nei bordi misti, nel giardino roccioso, nelle bordure, in posizione calda e soleggiata. Il bulbo si pianta in marzo, in terreno leggero e ben drenato, a 5-8 cm di profondità. I fiori, che sbocciano per tutta l’estate, tagliati e messi in vaso durano molto a lungo. Pianta originaria del Sudafrica, può essere lasciata nel terreno in inverno soltanto nelle zone a clima mite; altrove i bulbi vanno tolti dal terreno prima dell’inverno.
Sprekelia formosissima. E una pianta che si può coltivare in piena terra. I fiori, molto grandi, sbocciano in luglio-settembre, sono rosso vivo e sono solitari in cima al fusto alto 30-40 cm. La fioritura purtroppo è molto breve. Le foglie nastriformi, lunghe circa 30 cm, si sviluppano durante la fioritura o dopo la caduta dei fiori. I bulbi si piantano in primavera, a 10-15 cm di profondità, in terreno leggero e ben soleggiato. In autunno vanno tolti dal terreno. Più spesso questa specie si coltiva in serra.