Quando si parla di semina, si pensa solitamente alle piante annuali o biennali piuttosto che a quelle perenni (campanella azzurra, lupino, primule, bocca di leone, speronella e tante altre). Ed è comprensibile: per le prime due non esiste generalmente altro metodo di moltiplicazione se non la semina, in quanto la breve durata del loro ciclo vitale non consente la moltiplicazione per talea o per divisione.
Le piante perenni o vivaci, invece, sono come dei piccoli alberi: vivono per parecchi anni consecutivi nel posto in cui sono nate, e qui si infoltiscono e si moltiplicano in svariati modi (per polloni, per talea, per divisione dei cespi, ecc.).
Per questo talvolta ci si dimentica che si possono riprodurre anche per seme: eppure, spesso i loro semi germinano altrettanto facilmente di quelli delle annuali e le piante che ne nascono sono di regola più robuste e vigorose di quelle che si ottengono con la riproduzione vegetativa.
Con la moltiplicazione per seme, infatti, si ottengono piante senza malattie e senza segni di degenerazione: ecco perché talvolta è molto utile riprodurre per seme dopo troppe talee. Le giovani piante hanno bisogno di un periodo sufficientemente lungo per raggiungere la maturità. Generalmente una stagione non basta, per cui è inutile seminare le piante vivaci molto presto, quando ancora vi è il rischio di possibili gelate e le giornate, cioè la durata dell’illuminazione, sono ancora troppo brevi.
Si può dunque iniziare a seminare tra aprile e maggio al coperto (cassoni, serra, ecc.). Alcuni seminano direttamente a dimora in piena estate. Effettivamente questo può sembrare il metodo più semplice: non c’è bisogno di ripicchettare, non occorrono cure particolari se non qualche diradamento e annaffiature abbondanti e frequenti. Con questo metodo però il successo non è sicuro e inoltre si occupa il terreno durante la bella stagione. E perciò preferibile seminare prima in cassette e in modo abbastanza rado per non dover poi sacrificare troppe piantine con il diradamento.
Basta poi un’unica ripicchettatura da effettuare nel corso dell’estate e le giovani piantine ben avviate sono pronte per essere trapiantate a dimora in autunno. Fioriranno in maggio-giugno l’anno seguente.
Il ciclo vitale e le cure che richiedono le piante perenni non differiscono da quelli delle piante biennali, l’unica differenza rispetto alle biennali è che le vivaci, dopo la prima fioritura, si lasciano sul posto, dove fioriranno anche negli anni successivi (può capitare, tuttavia, che col passare del tempo i fiori diventino meno belli, per via di fenomeni di degenerazione).