Più vecchi di noi: analogie tra l’albero e l’uomo.
Gli orientali rappresentavano la vita dell’uomo come un grande albero.
Infatti l’albero, come l’uomo, nasce, cresce e si sviluppa, e produce i frutti, cosi come l’uomo dà vita ai suoi figli.
Le radici, che lo sostengono e gli permettono di nutrirsi, rappresentano il passato, le origini dell’uomo.
L’albero ci affascina anche per la sua capacità di rinnovarsi, sopravvivendo al freddo dell’inverno, e facendo spuntare in primavera nuove foglie dopo averle perse in autunno.
Sappiamo anche che molti alberi sono vecchissimi.
Gli alberi ci suggeriscono l’idea della forza della vita, che si trasmette e continua di padre in figlio.
I modi di dire sulle piante
Tremare come una foglia, esile come un giunco, nero come l’ebano, timido come una violetta, sterile come un ramo secco, il nocciolo della questione, sentirsi abbattuti, forte come una quercia, una persona dalla scorza ruvida, un uomo senza radici.
I modi di dire, come le fiabe, ci rivelano che l’uomo una volta viveva in ambienti dove aveva sempre a che fare con le piante e le sentiva “amiche”.
Gli alberi sono indispensabili.
Se non ci fossero le piante noi non potremmo vivere (e non potrebbe farlo nessun altro animale né i funghi). Il gas ossigeno che le loro foglie liberano nell’aria entra, mentre respiriamo, nei nostri polmoni e da qui viene poi distribuito in tutto il corpo dal sangue.
Tutti noi mandiamo fuori dai polmoni il gas diossido di carbonio (anidride carbonica), che non possiamo tenere nel corpo, se non vogliamo star male, e proprio questo gas è assorbito dalle foglie. Quindi le piante sono per noi come rubinetti per l’ossigeno e aspirapolveri per il diossido di carbonio. Inoltre, mangiando i vegetali ci procuriamo le vitamine che il nostro corpo non sa “fabbricare”: senza vitamine non potremmo vivere sani.
Gli alberi e le piante sono la nostra futura sopravvivenza
In un pianeta come la Terra che diventa sempre più sporco e con l’aria piena di fumi e di veleni, gli alberi e quindi le foreste e i boschi devono essere conservati e difesi a tutti i costi: sono la nostra riserva di salute.
Perché gli alberi non si muovono?
Gli alberi non hanno bisogno di spostarsi in cerca di cibo: infatti le foglie catturano l’energia dei raggi del Sole, assorbono i gas utili dall’aria mentre le radici succhiano acqua e sali minerali dal terreno.
Perché gli alberi sono fatti così?
L’acqua sostiene ogni oggetto che vi è immerso (sostiene anche il nostro corpo, quando nuotiamo): il “corpo” delle alghe, che è sostenuto dall’acqua, può anche essere molle.
Milioni d’anni fa alcune alghe si trasformarono, diventando più dure, per non essere facilmente mangiate dagli animali acquatici. Queste alghe più dure, gettate dalle onde sulle spiagge, potevano sopravvivere e stare diritte anche fuori dell’acqua. Da esse, un po’ per volta, si svilupparono tutte le piante terrestri.
Come funzionano gli alberi?
Dalle radici l’acqua sale, lungo tantissimi sottili tubi, nel tronco e arriva alle foglie. Queste, attraverso minuscoli fori, detti stomi (cioè “bocche”), e assorbono dall’aria il diossido di carbonio. Come in una piccola cucina, la foglia prepara, con acqua e diossido di carbonio, il “pranzo” per tutta la pianta. Per cucinare ha bisogno della clorofilla (il nome vuol dire “foglia verde”).
Questa sostanza permette alla pianta di assorbire la luce del sole che dà l’energia, cioè funziona come il fornello della cucina. Acqua e diossido di carbonio si trasformano cosi in zuccheri, disciolti in un liquido, la linfa. Dalla foglia la linfa arriva ai rami, scorre nel tronco, e va a nutrire tutte le parti dell’albero.
Quando si cucina si butta sempre via qualcosa. Così fa anche la foglia: prepara gli zuccheri della linfa e butta via ossigeno. Gli animali non potrebbero vivere senza questo ossigeno.
Per cui noi umani abbiamo bisogno degli alberi, senza alberi, saremmo destinati all’estinzione …
Mio figlio sta facendo delle ricerche per una tesina alle scuole elementari sull’importanza degli alberi: ottimo questo post come spunto. L’ho stampato.