L’interesse per l’eco sostenibilità riguarda anche il settore cosmetico. Tanto che alla Camera si sta valutando un disegno di legge sulla cosmesi sostenibile.
Ogni girono usiamo quantità notevoli di bagnoschiuma, shampoo, creme viso corpo, trucchi e lozioni varie, ma non esiste alcuna normativa che misura cosa e quanto finisce nell’ambiente che ci circonda.
La legge in discussione alla Camera mira proprio a questo: salvare l’ambiente dalla devastazione dei prodotti chimici. Il progetto di legge mira a istituire un marchio italiano di qualità ecologica dei cosmetici, che prevede informazioni su ogni prodotto circa la composizione, le sostanze non biodegradabili e l’elenco delle sostanze dannose per la salute o l’ambiente.
L’attenzione verso i problemi ambientali sta portando a sviluppo la Robonica anche nel settore cosmetico. La Robonica è una disciplina che combina la robotica e l’idroponica, ovvero la coltivazione delle piante fuori terra per permettere a chiunque di avere un giardino in casa e utilizzare micro alghe per cosmesi.
La vendita dei prodotti on line è in continuo aumento e si prevede una crescita di 7 punti in percentuale per l’anno che verrà.
Nel settore cosmetico il made in Italy riveste un ruolo non indifferente sulle vendite: 249 milioni di euro l’anno di esportazione all’estero. Germania, Francia, Inghilterra e America le principali destinazioni dei cosmetici italiani.
Solo gli Stati Uniti assorbono l’85% delle esportazioni. Ma quali sono i prodotti italiani più esportati in USA?
I profumi al primo posto! Con ben 72 milioni di euro.
Al secondo posto i prodotti per la cura dei capelli, con 66 miliardi di euro.
Al terzo posto ombretti e matite per gli occhi con 54 milioni di euro.
A l quarto posto le creme corpo con 42 milioni di euro.
Al quinto posto i prodotti per l’igiene intimo con sei milioni di euro.
Al sesto posto i prodotti per l’igiene orale con 1.500 milioni di euro.
Cifre di tutto rispetto che portano alto l’interesse per la cosmesi italiana in tutto il mondo. In netto aumento anche i prodotti per la bellezza dell’uomo. La qualità de prodotti italiani è dunque molto apprezzata all’estero e questo dovrebbe essere un motivo in più per guardare verso la direzione del biologico anche in campo cosmetico, per offrire sempre il meglio sia dal punto di visto dell’innovazione che della salute.
Concludendo questo post informatico sulla cosmesi, vi ricordiamo che anche le creme corpo e viso possono deteriorarsi, soprattutto durante la stagione estiva.
Un corretto comportamento evita il presentarsi di effetti indesiderati su viso e corpo, garantisce l’efficacia del prodotto ed evita un nuovo acquisto.
SU questo c’è ancora molta disinformazione, ma le creme hanno un’icona Pao che ne segnala il periodo di durata dopo l’apertura, una sorta di scadenza. L’icona Pao è stata inserita a seguito di una direttiva europea del 2003 e indica quanti mesi il cosmetico mantiene inalterate le sue caratteristiche dopo l’apertura.