Il noce per gli antichi era una pianta divina, perché i gherigli proteggevano cuore e intestino.
Il noce è un albero robusto, oramai diffuso in tutto il mondo, sviluppato in due varietà:
– Il noce bianco
– Il noce nero
La prima è la varietà più conosciuta, la seconda, chiamata Juglans nigra lo è un po’ meno.
L’altezza del noce arriva fino a 30 metri e ha un’infiorescenza per lo più a grappolo, ma può capitare di vederla a drupe.
Il frutto del noce è tondo e verde, al suo interno troviamo il guscio legnoso che a sua volta contiene i gherigli , ovvero la parte commestibile.
Per i romani il frutto del noce era un dono divino, per questo lo chiamavano Ghianda di Giove.
In greco noce si scrive karya, parola derivata dalla mitologia classica, in quanto richiama il mito di Caria, giovane bella e solidale, di cui si innamorò Dionisio. Quando Apollo pietrificò le sue sorella Caria impazzì di dolore e Dionisio per non vederla soffrire la trasformò in un albero di noci.
Le noci sono un ottimo cibo per rafforzarsi durante i cambi stagione, infatti i fiori di Bach del noce sono consigliati nei cambi stagione per rafforzare l’equilibrio psico-fisico.
I gherigli prevengono l’aterosclerosi e i disturbi cardiovascolari in quanto ricchi di omega 3, come il pesce, ovvero i cosiddetti grassi buoni.
In campo omeopatico le gemme servono per curare i disturbi intestinali.
Junglas regia è un gemmo derivato dai giovani germogli del noce che viene usato per riequilibrare la flora batterica a seguito di una terapia a base di antibiotici e contrasta la candida.
Tra novembre e aprile il noce è a riposo vegetativo. Prima di iniziare la stagione riproduttiva è bene potarlo: ciò va fatto solo nei primi anni di vita perché poi crescendo tende a definire da solo la sua forma.
In questo periodo si può anche procedere con l’innesto.
L’80% della produzione italiana di noci è in Campania: a Sorrento e Benevento.
Altre coltivazioni, di rilevanza nettamente inferiore, le troviamo in Pianura Padana dove viene coltivata la varietà Franquette e la Hartley.
Il 50% della distribuzione mondiale di noci arriva dalla California dove viene coltivata La Serr, la noce che vendiamo spesso in vendita nei supermercati, dal legno più fine e dal colore più chiaro.
Il noce è un albero molto resistente che una volta innestato ha bisogno di 6/7 anni per produrre i frutti e lo farà per circa 70 anni. Ogni albero riesce a produrre circa 50 kg di noci all’anno.
Teme ristagni e soffre la mancanza di acqua, predilige un clima temperato mite.
La raccolta va fatta a settembre e ottobre e può essere fatta meccanicamente mediante scuotitori.
Purtroppo bisogna stare attenti ai prodotti in vendita, perché alcuni sono sottoposti a sbiancatura con anidride solforosa o candeggina, per cui fate attenzione a non acquistare noci troppo chiare.
Buongiorno,
Vorrei acquistare alcune piante di noce per l’anno prossimo. Mi sapete dire quali sono le qualità che che hanno il legno nero più pregiato? Grazie Gino Queiroli
Il legno nero più pregiato è quello della pianta di noce locale che però è difficile da reperire, in alternativa può piantare dei semi di noce americano ma il legno, anche se meno pregiato, ha le stesse caratteristiche del noce europeo, ma la pianta presenta una crescita più rapida.