L’origine del Kiwi è cinese e si tratta di un frutto appartenente alla famiglia delle actinidiacae, una pianta rampicante che si è diffusa in tutto il mondo dopo il 1970. In Italia le regioni dove viene più coltivato sono il Lazio, il Piemonte, la Campania e il Veneto. Il frutto ha una forma ellittica con una buccia pelosa e marrone, mentre la polpa è verde smeraldo con tanti piccoli semi all’interno.
Il kiwi è una pianta molto forte e rigogliosa che ha bisogno di molte cure, ma soprattutto di sostegni ben solidi, per questo motivo si consiglia di piantarlo nelle vicinanze di pergolati o muri, riparato dal vento per evitare che i rami pesanti rovinino l’arbusto con il passare degli anni.
Il kiwi è una pianta dioica, ovvero si differenza per il sesso: maschio per l’impollinazione e femmina per la fruttificazione. Quindi per il coltivatore la presenza di entrambe le piante è assolutamente necessaria, un albero maschile può impollinare fino a 5 o 6 piante femminili.
Il clima favorevole deve essere soleggiato come nel caso degli agrumi, coltivato in un terreno con un substrato neutro o acido che dovrà essere privo di calcare e arricchito di torba e stallatico con piccole quantità di sabbia prima di piantare la pianta del kiwi.
In inverno, quando la temperatura scende troppo, dobbiamo aiutare la pianta coprendola bene, per questo motivo è preferibile iniziare la sua coltivazione in primavera. Prima di tutto dobbiamo preparare una buca che accoglierà la giovane pianta di almeno 60x60cm e altrettanto profonda, per migliorare il drenaggio disponiamo dei sassi o ciottoli, nei lati invece del compost e humus necessario per il corretto nutrimento della pianta.
Nei periodi secchi come quelli estivi al kiwi non dovrà mai mancare l’acqua, per questo motivo è opportuno ricorrere a un sistema di irrigazione automatizzato tramite un programmatore o una centralina.