Quando decidiamo di installare un impianto di irrigazione dobbiamo tenere conto di molteplici fattori: la zona climatica, la varietà di piante presenti, l’esposizione del terrazzo, il volume dei vasi e la composizione dell’acqua domestica. Infatti dobbiamo provvedere ad ottenere un’acqua che non abbia una forte componente calcarea come accade in alcune località italiane.
Come eliminare il calcare dall’acqua per l’irrigazione?
Il metodo più semplice e conosciuto è quello di portare in ebollizione l’acqua così da suddividere il calcare e l’acqua che sarà distillata.
Se a casa avete un climatizzatore o un deumificatore possiamo riutilizzare l’acqua che si trova nei solo serbatoi. Spesso viene usata anche nel ferro da stiro proprio perché è priva di qualsiasi minerale
L’acqua piovana è perfetta ma dobbiamo pensare di raccoglierla molto tempo prima con delle taniche apposite
Infine l’ultima tecnica è quella più macchinosa, ovvero acidulare l’acqua. Prendendo come riferimento un annaffiatoio da 10 litri dobbiamo aggiungergli cucchiai di aceto di vino e farlo riposare una notte. Il giorno dopo troveremo il calcare depositato sul fondo.
Cosa può provocare la presenza del calcare nelle ortensie?
Se notate che le foglie cominciano ad assumere venature biancastre, significa che la pianta è un po’ carente di ferro. La clorosi ferrica, questo il nome del problema, si verifica quando il terreno e l’acqua con cui innaffiate sono calcarei. In questo caso bisogna somministrare un integratore specifico per questa carenza.
Il kiwi coltivato in un terreno con un substrato neutro o acido che dovrà essere privo di calcare e arricchito di torba e stallatico con piccole quantità di sabbia prima di piantare la pianta del kiwi.