Usata da centinaia di anni, la paglia è un ottimo concime per le piante del nostro orto. Coltivare nella paglia è un metodo iniziato in Israele e adottato nei Paesi scandinavi che permette di coltivare pur non avendo un terreno adatto, senza la necessità di zappare e vangare. Da queste poche righe deduciamo già due grandi vantaggi della coltivazione nella paglia:
– Meno fatica, non dovendo zappare risparmierete molte energie!
– Pur non disponendo di un terreno idoneo si potrà avere un orto. E vi diciamo anche di più: se non possedete affatto del terreno, neppure un metro quadrato, potrete lo stesso coltivare con la paglia, perché le balle di paglia possono essere sistemate anche in un cortile pavimentato.
Altri vantaggi della coltivazione nella paglia:
– Non sarà necessario pulire e disinfestare il terreno e, grazie ai processi di fermentazione (da innescare prima dell’impianto) e al potere coibentante della paglia il vostro orto godrà di livelli termici adeguati anche nel periodo invernale.
– Risparmi d’acqua. Le piante coltivate nella paglia hanno bisogno di meno acqua rispetto a quelle coltivate nel terreno.
– L’attacco di parassiti è minore.
– I frutti raccolti risultano più grandi.
Se ne consiglia l’uso a chi coltiva in zone fredde.
Ma una volta finita la coltivazione su paglia che fare? La paglia può essere interrata per sfruttarne le proprietà ammendanti, così facendo si ricicla il materiale e si fa tutto all’insegna della eco compatibilità!
Se non avete mai coltivato con la paglia e volte farlo, di seguito vi diremo come realizzare un orto di paglia.
Per realizzare un orto di paglia bisogna, come prima cosa, acquistare le balle, acquistabili in fattorie, vivai, presso qualche contadino, ecc.
Compra le balle di paglia in autunno, il momento migliore per acquistarle, così da poter coltivare in primavera. A questo punto disponi la paglia sul tuo terreno, prima di farlo copri la terra con un tessuto non tessuto in modo da evitare che le piante crescano dentro le balle.
Disponete le balle in fila ordinatamente, facendo attenzione che i lacci siano sui lati, così da evitare che le balle si aprano quando inizieranno a decomporsi.
Per 14 giorni annaffia e metti il fertilizzante sulla paglia, per avviare il processo di fermentazione. Quando qualche filo inizierà a diventare scuro potrai testare tu stesso se la paglia è pronta per la coltivazione: con un dito toccala e se la sentirai calda e umida allora è il momento giusto. Se vedi spuntare qualche fungo non allarmarti, non danneggerà le piante.
Posiziona dei paletti per far da supporto alle piante e se lo ritieni opportuno puoi realizzare un piccolo impianto di irrigazione a goccia, fissando un tubo con fori.
Fai dei buchi nella paglia, posiziona al loro interno le piantine e poi ricopri le radici con la paglia. Se invece vuoi mettere i semi, distribuisci del terriccio e metti i semi .Se durante la coltivazione vedi spuntare qualche filo d’erba spruzzalo con dell’aceto, ma se vuoi puoi anche lasciarlo li dove sta, perché non danneggerà le piante (è solo una questione estetica).
Dopo il raccolto la paglia sarà di colore grigio e molliccia, potrai ammucchiarla e lasciarla compostare tutto l’inverno, in modo da avere dell’ottimo compost, fertilizzante utilissimo per le vostre piante.
In Italia la regione che maggiormente adopera questa tecnica di coltivazione in paglia è la Sardegna, per il pomodoro.