I crochi sono dei fiori perenni che fanno parte della famiglia delle iridacee, si riconoscono per la loro delicata forma a coppa dove all’interno si possono trovare dei lunghi stimmi. Il loro nome deriva proprio da quest’ultimi infatti Kroke, nella vecchia lingua classica, significa filamento facendo riferimento agli stimmi.
La difficoltà di coltivazione è molto bassa perché questi fiori sono molto versatili al tipo di clima e di terreno. Spesso sono usati nei balconi come ornamento, oppure nei bouquet da regalare al partner come simbolo di amore passionale e sensualità.
Il terreno per i crochi
Possiamo consigliarvi un terreno con un ph che va da 6 a 8, calcareo come l’argilla neutra. Cresce bene anche in suoli ricchi di ferro e materiale organico. Se volete seminare in giardino dovete sapere che il bulbo diventa alto e anche abbastanza voluminoso, per questo specialmente in inverno è meglio piantarlo in profondità per evitare che patisca il freddo appena troppo cresciuto.
I crochi e la pioggia
Questo fiore si mantiene grazie all’umidità e la pioggia, chiudendosi in un riposo vegetativo in estate ma allargandosi nel suo massimo splendore appena gli cade addosso un po’ di pioggia. Le annaffiature regolari quindi non sono necessarie.
Come moltiplicare i crochi
I crochi sono fiori autoproduttivi, ovvero che producono bulbilli da soli e quindi si moltiplicano da soli. Per questo dobbiamo predisporli in spazi o vasi molto larghi e ogni 3/4 anni impiantare i bulbi in eccesso che troviamo nel vaso in altri posti. Se evitiamo questo procedimento la pianta inizierà a soffocare a causa dei suoi stelli bulbilli e potrebbe smettere di fiorire.
Il crocus più famoso al mondo: lo zafferano
Sapevi che lo zafferano fa parte della famiglia dei crochi? Infatti anche lui segue lo stesso ciclo della pianta: seminato in fine estate e sboccia a ottobre.
Lo zafferano non è altro che l’insieme degli stimmi rossi che vengono estratti durante la schiusa dei fiori per poi essere lasciati a seccare a riparo dalla luce.