Da sempre siamo abituati a mangiare alimenti derivati dal grano. Oggi, complice anche la globalizzazione e un maggiore interesse verso i cibi non raffinati, stiamo prendendo l’abitudine di consumare cereali provenienti dalle terre australi.
Molti ricchi di nutrienti, i semi sudamericani sono anche definiti superfood.
Nella lontana Columbia, le popolazioni avevano bisogno di cibi ricchi di nutrienti per sopravvivere, fu questo loro istinto a spingerli a selezionare le migliori erbe selvatiche.
Oggi il consumo di questi cereali ricorda quello dello passato, solo che adesso l’introduzione nella nostra alimentazione è data dal fatto che, vivendo nell’abbondanza, ci si nutre male e si cercano cibi capaci di ridurre i rischi di una cattiva alimentazione.
I semi sudamericani sono l’ideale per salvaguardarsi: ricchi di nutrienti, combattono l’obesità e ci aiutano a rimanere in salute.
Vediamo quali sono i più diffusi:
Amaranto
Originario del Centro America, possiede il doppio delle proteine del riso.
L’amaranto è privo di glutine, ricco di calcio, magnesio, vitamina E e antiossidanti. Aiuta a tenere basso il colesterolo grazie all’azione dei fitosteroli, di cui è ricco.
Il nome deriva dal colore dei fiori della pianta.
Il suo alto contenuto di proteine lo rende un degno sostituto di secondi piatti a base di carne.
Quinoa
La Quinoa era considerata dagli Inca la madre di tutti i semi. Arriva dalle Ande ed essendo in grado di adattarsi a un clima rigido produce parecchi nutrienti.
La quinoa contiene tutti gli aminoacidi essenziali, ragion per cui è molto consumata dai vegani. Inoltre, è ricca di fibre e ferro. Priva di glutine ha poche calorie e tanti antiossidanti.
Chia
La chia è uno degli alimenti più completi: ricca di proteine, fibre, minerali, antiossidanti, calcio, vitamine e omega 3.
La chia è perfetta per chi è a dieta e soffre di attacchi di fame, per gli sportivi che hanno bisogno di far carico di nutrienti e per chi ha problemi digestivi.
Fortemente consigliata anche ai diabetici.
Canapa
I semi di canapa sono di origine asiatica, contengono grassi omega, aminoacidi essenziali, proteine e sono privi di glutine e ovviamente dell’agente psicoattivo, il tetraidrocannabinolo.
Questi semi alcuni li definiscono psuedo-cereali, spieghiamo perché:
per cerali si intendono frumento, mais, farro, segale, miglio, tutti appartenenti alla famiglia delle Graminacee, mentre quinoa, amaranto, chia, canapa appartengono ad altre famiglie botaniche.
I primi contengono glutine, i secondi no.
I semi sudamericani non pensiamoli come sostituti dei cerali, ma come alleati. L’introduzione di questi semi nella nostra alimentazione quotidiana servirà a ridurre il consumo di pane, pasta e alimenti di origine animale.
Io ho ridotto i gonfiori di stomaco utilizzandoli