Il grano si semina tra settembre e novembre. In primavera il campo di grano appena spuntato sembra un campo d’erba qualsiasi, poi l’erba cresce e in cima maturano le spighe, piene di chicchi.
Infine, la pianta diventa gialla, quasi bruna: ciò avviene durante l’estate ed è il tempo della mietitura.
Un tempo la raccolta del grano veniva fatta a mano, con la falce, poi i contadini battevano il grano sull’aia con bastoni speciali, così i chicchi si staccavano dalla spiga.
Il grano veniva portato al mulino e trasformato in farina.
Questo procedimento era molto faticoso per chi lavorava il grano, ma necessario per ottenere un bene di prima necessità.
Oggi le macchine ci aiutano a tagliare il grano, a separare i chicchi e a setacciarli, risparmiando tempo e fatica.
Questo procedimento un tempo avrebbe richiesto braccia forti, oggi invece ottimizza i tempi di raccolta e risparmia fatiche.
Come si fa il pane?
Il panettiere prende la farina, aggiunge l’acqua tiepida, il sale e il lievito ed impasta.
Sulle dosi e sul tipo di lievito ci sono una marea di teorie.
Per non parlare delle tecniche impiegate per impastare!
Ogni panettiere ha una tradizione a cui attingere per impastare il pane, tra un modo ed un altro cambia parecchio e alla fine anche il risultato finale sarà differente, per questo il pane di un panifico non sa mai uguale a quello di un altro.
Il panettiere mette la pasta in un luogo riparato e tiepido, la madia, e la lascia riposare tutta la notte. La mattina la pasta è lievitata: i lieviti hanno sviluppato un gas che l’ha gonfiata.
A questo punto il panettiere la divide in tante parti cui da forme diverse. Ogni Paese ha forme più o meno congeniali.
Quindi inforna tutto per circa mezz’ora. Il calore impedisce ai lieviti di continuare a gonfiare la pasta e forma la crosta.
Il pane è così pronto per essere mangiato.
Esistono poi numerose varianti, ad esempio aggiungendo del latte si ottengono panini al latte. Oppure adoperando la farina integrale si può avere del pane integrale.
Il grano cresce ovunque, tranne che nelle fasce tropicali. I suoi frutti una volta macinati producono la farina, tanto cara ai nostri panettieri.
Il grano duro e il grano tenero sono utilizzati nella nostra alimentazione. Il grano tenero è più raffinato e può essere adoperato anche per la realizzazione di ottimi dolci. Il grano duro contiene più proteine e per questo è considerato più sostanzioso.
Tra i maggiori produttori di frumento abbiamo la Cina, seguita da India, Russia, USA e Francia.
L’Italia produce circa 8 milioni di tonnellate di frumento l’anno, attestandosi al quarto posto tra i maggiori produttori europei, seguita da Francia, Germania e Inghilterra.
Il frumento fu una delle prime piante ad essere coltivato ed ha un patrimonio genetico molto più ampio rispetto a quello degli esseri umani, ciò è dovuto al fatto che il grano nasce dalla fusione di tre piante, una erbacea e due graminacee, anche se questo non basta a spiegare come mai abbia conservato così tanti cromosomi.
Curiosità: la tradizione vuole che le spighe di grano siano simbolo di fertilità per le giovani coppie che si uniscono in matrimonio, per questo vengono spesso adoperate nelle composizioni di fiori nuziali.