Tra le domande più frequenti quando si tratta di prato inglese ci sono quelle su quando e per quanto tempo lasciare l’impianto di irrigazione attivo.
Le risposte sono diverse in quanto si deve far sempre riferimento al tipo di terreno su cui è posato, oltre che la stagione.
La differenza principale riguarda la velocità di asciugatura, infatti in un terreno sabbioso accade più velocemente perché è drenante. Quello argilloso al contrario trattiene l’acqua e si asciuga molto lentamente.
Mattina, pomeriggio o sera?
In autunno e primavera si può impostare il programmatore per irrigazione due ore prima dell’alba.
In questo modo lava il prato dalla rugiada della notte, eliminando il rischio della condensa e l’acqua ha il tempo di penetrare senza evaporare evitando anche di bruciare le foglie.
In estate le regole cambiano, è preferibile l’orario serale quando l’aria è più fresca.
Per quanti giorni si deve irrigare?
In autunno e primavera ogni due o tre giorni.
In estate ogni giorno.
Per quanti minuti facciamo scorrere l’acqua?
Come abbiamo detto prima il terreno è importante, quello argilloso avrà bisogno di più tempo rispetto al sabbioso per far penetrare in profondità l’acqua.
Gli irrigatori statici e dinamici sono i nostri aiutanti per eccellenza, infatti in base a quale decidiamo di usare il tempo varia.
Irrigatori statici: irrigano tutto l’arco impostato, con tempi minori.
Primavera e autunno: 5 minuti al giorno
Estate: 10 minuti al giorno
Irrigatori dinamici: ruotano in base all’arco impostato, impiegando un tempo maggiore.
Primavera e autunno: 20 minuti
Estate: 40 minuti
Una particolare annotazione va al Sud Italia, dove le temperature tendono spesso a essere più alte alla media nazionale per cui i tempi di irrigazione si allungano, specialmente in estate quando il caldo fa diventare il terreno molto secco e soggetto a forte siccità.