A pochi metri da una spiaggia di Noli, in Liguria, in sei cupole ancorate sul fondo crescono vegetali e piante officinali.
Si tratta di Nemo’s Garden, orto sottomarino che sta suscitando molto interesse anche all’estero, esperimento tutto italiano nato in una cittadina in provincia di Savona ad opera di Ocean Reef Group azienda famigliare specializzata in attrezzature e servizi per i sub.
Esperimenti che sono stati fatti
Il primo esperimento dell’orto sottomarino è stato proprio quello il basilico, ingrediente base per il famoso pesto ligure, che ha dato un riscontro molto positivo. Dopo circa due anni, in cui si è potuto verificare che la coltivazione del basilico aveva avuto risultati positivi, si è proseguita la sperimentazione con diverse tipologie di piante ideali per le insalate come pomodori, zucchine, piselli, fagioli, timo, origano, menta, maggiorana. Si è notato che la crescita di queste piante era accelerata, soprattutto nella prima fase di vita; analizzando le proprietà si è notato, inoltre, che vi era una maggiore concentrazione di oli essenziali. Preso atto di questo dato, si è deciso di provare a coltivare anche le piante medicali e cosmetiche come l’aloe vera, la salvia elegans, le tagete, le bacche di goji, l’elicriso e l’issopo officinale.
Vantaggi che l’orto sottomarino apporterebbe all’ambiente
L’orto sottomarino potrebbe essere un sistema per ridurre il fenomeno della denutrizione dei terreni, poiché le risorse del suolo sono in via di esaurimento per via dell’enorme richiesta; mari e oceani di fatto rappresentano una riserva d’acqua illimitata.
L’acqua è salata, ma non sarebbe un problema irrisolvibile. La soluzione al problema dell’acqua salata risiederebbe nella costruzione di serre sottomarine, chiamate biosfere, collocate in un habitat subacqueo a una profondità compresa tra i sei e i dieci metri, per una superficie complessiva di circa cento metri quadrati.
Stato di avanzamento di questo metodo
Giunto al suo quarto anno di vita, l’Orto di Nemo produce un raccolto che ancora non viene commercializzato. I frutti dell’orto vengono consumati però dagli stessi agricoltori e sostengono che il loro sapore sia eccellente.
La reazione del mare
Il mare par aver reagito bene alla presenza di quest’orto: “Granchi e polpi hanno visitato le coltivazioni, senza però toccare minimamente le piante, mentre i cavallucci marini hanno trovato al di sotto delle biosfere un ambiente favorevole alla riproduzione e all’allevamento dei piccoli. Insomma, pare proprio che l’idea di Sergio Gamberini non abbia un impatto negativo sull’ecosistema marino.” Cit. Focus