In estate il caldo porta i frutti a maturazione e quindi arriva per noi il momento della raccolta, ma nei tre mesi estivi, luglio, agosto e settembre, è importante anche fare alcuni lavori, vediamo quali.
Concimazione, irrigazione, innesti, potatura, trattamenti e cure. Tutti questi interventi vanno effettuati sulle piante da frutto. La concimazione va fatta sulle varietà a maturazione autunnale. Bisogna somministrare a queste piante del potassio e in ciliegie, pesche, albicocche e prugne va somministrato anche l’azoto.
Per quanto riguarda i trattamenti contro i funghi, in questo periodo di caldo, si può evitare di farli, fatta eccezione per quelli che agiscono contro certi insetti che colpiscono i frutti durante la fase di maturazione tardiva.
L’irrigazione va ponderata. Si può diminuire gradualmente nei 30 giorni che precedono la maturazione dei frutti. Per il resto è bene dare sempre l’acqua alle piante, senza esagerare e con costanza.
La potatura di questi mesi viene chiamata potatura verde, il che significa che vanno potati gli alberi e le piante da frutto.
In questo periodo va fatta anche la spollonatura, ovvero la rimozione dei polloni che crescono alla base della pianta e privano la chioma dei nutrienti necessari.
La sfemminellatura è un altro trattamento che consiste nell’eliminazione dei getti verticali che spuntano su tronco e rami principali: i succhioni.
Il diradamento dei frutti non va dimenticato, procedete eliminando i frutti di dimensioni ridotte o che presentano malformazioni, le quali potrebbero essere indice di attacco dei funghi o dei parassiti. Eliminate anche i frutti troppo bassi, quelli che crescendo potrebbero toccare terra e pure quelli nati all’interno della chioma, perché, a causa della scarsa illuminazione, non giungerebbero a maturazione.
Se non sapete come fare il diradamento non preoccupatevi. E’ semplice, basta staccare il frutto adoperando un movimento rotatorio, facendo attenzione a non danneggiare la corteccia.
Il diradamento va effettuato su melo, pero, albicocco, pesco, kiwi e susino. Su mandorlo, limone, arancio fico, caco, nespolo e castagno non serve, perché questi alberi espellono da soli il frutto durante la prima fase dello sviluppo.
La potatura rispetto al diradamento è leggermente più complicata da fare. I rami più grandi vanno potati tagliandoli ad angolo retto con una sega, senza provocare lacerazioni della corteccia nella parte inferiore. Fate prima un taglio inferiore nella parte del ramo , a circa 50 cm dal punto di inserzione, eseguite poi il taglio della parte superiore e infine eliminate il moncherino vicino al tronco. Nelle potature dei rami più piccoli, effettuate il taglio poco sopra una gemma, inclinato in senso parallelo alla sua posizione.
Nell’ eventualità che non vi sentite in grado di fare la potatura, allora chiamate un giardiniere, la spesa iniziale di sicuro sarà un investimento; un bene per la salute delle vostre piante, perché se sbagliate a potarle, rischiate di danneggiarle irreparabilmente e a non godere più dei frutti.
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Un tempo la potatura dava più soddisfazioni….
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