Le cinque irrigazioni utilizzate dall’uomo per far crescere l’agricoltura
Esistono diverse classificazioni sulle metodologie di irrigazione agricola ma sono cinque le modalità principalmente conosciute e applicate che possono essere divise tra tecniche di irrigazione convenzionale e tecniche di irrigazione non convenzionale o avanzata.
Partendo dalla sua funzione possiamo definire l’irrigazione come il modo per fornire la giusta acqua alle piante con lo scopo non solo di nutrirle e proteggerle, ad esempio dalla siccità, ma anche di farle crescere e aumentare di spazio e di volume.
Lo sviluppo delle tecniche di irrigazione o anche la scoperta dell’agricoltura irrigua ha permesso all’uomo di essere indipendente dalle condizioni atmosferiche in qualche modo, diciamo almeno dai periodi di caduta della pioggia.
Con l’irrigazione artificiale l’uomo ha imparato a produrre il doppio della quantità agricola che nasce spontaneamente alimentata da pioggia o straripamento delle acque che però nello stesso tempo in cui nutrivano un terreno rischiavano di creare grossi danni non solo alle colture ma anche ai centri abitati in generale.
L’uomo ha imparato a controllare l’acqua, in un certo senso, costruendo argini, costruendo dighe e costruendo ad esempio sistemi che riproducono la discesa a pioggia.
L’agricoltura irrigua dei prossimi venti anni ad esempio si prospetta che sarà principalmente di superficie.
Si definisce irrigazione di superficie quel metodo che sommerge quasi interamente l’area coltivata.
Questa tecnica viene utilizzata soprattutto dai piccoli agricoltori che non dispongono di grandi capitali per poter costruire strutture idrauliche complesse.
L’allagamento dell’area richiede un grande quantità di acqua e poche risorse per poterla attuare. Non è ben vista dagli esperti in quanto non solo spreca acqua ma causa impaludamento e salinizzazione del suolo.
Un’altra tecnica di irrigazione importante viene chiamata ad aspersione o pioggia. La vediamo tutti quando usciamo dalle grandi città con i getti d’acqua spruzzati su grandi superfici coltivate. L’obiettivo è quello di imitare la pioggia e quindi distribuire l’acqua sotto forma di piccole gocce. Anche questa tecnica è economica e facile da applicare, necessita solo di pompa, tubazioni e irrigatori.
Inoltre questa tecnica prevede l’utilizzo di grandi quantità di acqua e purtroppo anche il rischio di danni al terreno nel lungo periodo.
Irrigazione a superficie e irrigazione a pioggia per aspersione rientrano in quella che viene definita irrigazione convenzionale.
Esistono altri tre tipi di irrigazione: per gocciolamento, sotterranea e sub irrigazione.
L’irrigazione per gocciolamento in sostanza distribuisce l’acqua in maniera graduale e mirata, si fa gocciolare l’acqua solo sopra la zona delle radici.
Un metodo utilizzato soprattutto nell’agricoltura arborea e frutticola.
L’irrigazione a goccia è anche conosciuta con il nome di irrigazione localizzata o microirrigazione. L’erogazione a goccia può essere costante o intermittente, l’acqua in questa maniera non viene sprecata rispetto allo spruzzo a grandi quantità dell’irrigazione convenzionale.
Venendo alle irrigazioni sotterranea e di sub irrigazione vediamo lo sviluppo della conoscenza dell’uomo per il controllo del terreno e delle sue risorse di crescita.
L’irrigazione sotterranea si dedica alla zona delle radici che nutre attraverso dei recipienti porosi o dei tubi posizionati nel suolo.
La sub irrigazione invece si basa sull’umidità della zona delle radici attraverso delle tubazioni che oltre all’acqua disperdono vapore.
E’ un tipo di irrigazione praticabile solo su terreni con sottosuolo poco permeabile.
Vorrei iniziare a cimentarmi nell’irrigare un giardino di 50 mq, mi sa che mi concentro sull’irrigazione a goccia