Le piante del cocco possono produrre circa 150 noci all’anno, la sua fibra è un materiale facilmente reperibile, scopriamone insieme i vantaggi. Per una coltivazione totalmente bio è utile sapere come usare le fibre di cocco, ricche di ormoni e bio-stimolanti che incoraggiano la crescita delle piante, infatti viene usata come substrato nella coltivazione di molte piante. È in grado di trattenere moltissimo l’acqua anche se è un composto drenante e traspirante. Al contrario della torba, è facilmente riciclabile e rinnovabile.
Il pH di queste fibre è neutro tra il 5.2 e il 6.8 quindi questo substrato è utilizzabile senza l’aggiunta di acidificanti o regolatori di pH. Mentre la torba ha un’acidità che va dal 3.3 al 4.
Per quanto riguarda i nutrienti la fibra di cocco è ricca di potassio, ferro e manganese che trattiene fino al momento in cui riconosce che la pianta ne ha necessità. Per le coltivazioni con magnesio e calcio però si devono sistemare i valori durante la fertilizzazione in quanto essa non rilascia queste due sostanze.
A causa della sua natura lignea favorisce lo sviluppo di batteri benefici per un maggiore assorbimento della crescita e avere una maggiore resa. È contro indicata nella coltivazione idroponica perché i batteri che nascono con questo sistema sono potenzialmente dannosi.
Se il nostro terreno è particolarmente indurito la fibra di cocco può essere usata per aumentare la capacità di trattenere i liquidi e i nutrienti, riesce anche a tenere lontano l’umidità.
Una raccomandazione per chi pratica la coltivazione idroponica: è necessario utilizzare un fertilizzante e mantenere sotto controllo i valori EC del Ph.
Del cocco non buttiamo via niente, a partire dall’olio di cocco che ha molte virtù.